Enver Hoxha, da “Contro il revisionismo moderno “(Raccolta di scritti) 1971-1975.”I TRAGICI EVENTI DEL CILE – UN INSEGNAMENTOPER I RIVOLUZIONARI DEL MONDO INTERO

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“I TRAGICI EVENTI DEL CILEUN INSEGNAMENTO PER I RIVOLUZIONARI DEL MONDO INTERO

Abbiamo mandato oggi al giornale Zëri i Popullit, per essere pubblicato domani, un articolo daltitolo: «I tragici eventi del Cile – un insegnamento per i rivoluzionari del mondo intero» *. Dopo aver parlato delle cause che portarono agli eventi controrivoluzionari del Cile e della falsità delle teorie revisioniste sulla «pacifica via parlamentare», nell’articolo viene ribadito: Nella fase dell’imperialismo, sia ai suoi inizi che attualmente, è sempre esistito il pericolo dell’instaurazione della dittatura militare fascista ogni qualvolta i monopoli capitalisti ritengono chei loro interessi siano minacciati. Per di più è stato provato, specie nel periodo che va dalla fine della Seconda Guerra mondiale fino ad oggi, che l’imperialismo americano, quello inglese ed altri hanno prestato il loro aiuto alla borghesia dei vari paesi per liquidare i governi o schiacciare le forze rivoluzionarie che, in un modo o nell’altro, mettevano sia pur minimamente in pericolo le basi del sistema capitalista.
Finchè esiste l’imperialismo, esiste anche la possibilità di vederlo intervenire negli affari internidegli altri paesi, ordire complotti controrivoluzionari, rovesciare i governi legittimi, liquidare le forze democratiche e progressite e schiacciare la rivoluzione, poiché dispone della base necessaria e perché la sua politica rimane immutata.
E’ l’imperialismo americano che ha tenuto e tiene in piedi i regimi fascisti in Spagna e in Portogallo, che stimola il rigurgito del fascismo tedesco e del militarismo giapponese, che sostiene i regimi razzisti del Sudafrica e della Rhodesia e conserva nel proprio paese la discriminazione della gente di colore, che sostiene i regimi reazionari della Corea del Sud e i fantocci di Saigon e di Phnom Penh, che ha aizzato l’aggressione sionista e che ora spalleggia Israele a tenere occupate le terre arabe. Gli impetuosi venti dell’anticomunismo, dell’oppressione nazionale e dello sfruttamento capitalista provengono sempre dagli Stati Uniti d’America.
In America Latina, ad eccezione di qualche paese, l’imperialismo americano ha insediato regimi fascisti tirannici, che opprimono e sfruttano senza pietà il popolo. In questo continente tutte le armi con le quali vengono colpiti i partecipanti alle dimostrazioni di protesta, gli operai e i contadini, sono non solo di fabbricazione americana ma vengono fornite dagli stessi americani.
Il golpe militare fascista avvenuto in Cile è opera non solo della reazione interna, ma anche dell’imperialismo. Per tre anni di seguito, durante tutto il periodo di permanenza al potere delpresidente Allende, le forze cilene di destra sono state stimolate, organizzate e spinte all’azione controrivoluzionaria dagli Stati Uniti. La reazione interna e i monopoli americani si sono vendicati del presidente Allende per la politica progressista e antimperialista da lui seguita. Il sabotaggio dei partiti di destra e di tutte le forze reazionarie, i loro atti di violenza e di terrore erano strettamente combinati con le pressioni esercitate da fuori ad opera dei monopoli statunitensi, con il blocco economico e la lotta politica seguita dal governo americano nei confronti del Cile. Dietro la giunta militare c’era la CIA, la stessa mano criminale che ha organizzato innumerevoli colpi di Stato in America Latina, in Indonesia, in Iran, ecc. Gli avvenimenti del Cile hanno nuovamente messo a nudo il vero volto dell’imperialismo americano, dimostrando ancora una volta che esso è stato e rimane il feroce nemico di tutti i popoli, il feroce nemico della giustizia e del progresso, delle lotte per la libertà e l’indipendenza, della rivoluzione e del socialismo.
La controrivoluzione in Cile però non è solo opera dei reazionari inveterati e degli imperialisti americani. Il governo di Allende è stato sabotato e combattuto con il massimo accanimento anche dai democristiani e dalle altre correnti della borghesia locale, i cosidetti radical-democratici, molto simili a quelle forze con le quali i partiti comunisti d’Italia e di Francia pretendono di andare
insieme al socialismo attraverso le riforme e la pacifica via parlamentare.
Il partito di Frey in Cile non è solo colpevole di «responsabilità morale», perché, come pretende qualcuno, si è rifiutato di intavolare trattative e collaborare con il governo di Allende, o perché ha mancato di lealtà nei confronti del governo legittimo. Esso è pienamente responsabile per aver sabotato con tutti i mezzi la normale attività del governo, per essersi unito alle forze di destra e aver minato l’economia nazionalizzata seminando la confusione nel paese e per aver compiuto innumerevoli atti sovversivi. Esso ha cercato in tutti i modi di creare quell’atmosfera politica e spirituale che precede la controrivoluzione.
Anche i revisionisti sovietici hanno messo lo zampino negli avvenimenti del Cile.
A migliaia si contano i fili che legano i dirigenti sovietici agli intrighi e ai complotti orditi in combutta con l’imperialismo americano. Essi non hanno pensato né voluto aiutare il governo Allende finchè era al potere, per non scontrarsi con l’imperialismo americano e incrinare i rapporti cordiali che intrattengono con esso. Questi atteggiamenti dei revisionisti kruscioviani verso il Cile e la teoria della rivoluzione in generale si sono manifestati non solo nel caso degli avvenimenti del Cile, ma anche prima. Ne abbiamo una riprova negli incessanti avvenimenti tragici avvenuti in Iran, allorché la reazione interna attaccò a più riprese il Partito Tudeh, uccise e mandò in prigione centinaia di migliaia di comunisti e di rivoluzionari progressisti, mentre i revisionisti sovietici non si diedero la briga di alzare un dito e tanto meno di rompere le relazioni diplomatiche! Lo stesso accadde in occasione degli sconvolgenti avvenimenti dell’Indonesia, nel corso dei quali furono uccisi e massacrati circa 500.000 comunisti e uomini progressisti. Anche in questo caso i revisionisti sovietici non mossero il dito, non intrapresero alcuna azione e non pensarono neppure a ritirare la loro ambasciata da Jacarta. Questi atteggiamenti dei revisionisti sovietici non sono casuali, ma testimoniano l’esistenza di una loro collaborazione segreta con gli imperialisti americani per sabotare i movimenti rivoluzionari e soffocare le lotte di liberazione dei popoli. Inoltre essi fanno piena luce sul carattere demagogico della loro clamorosa rottura dei rapporti diplomatici con il Cile avvenuta di recente.
Questa è la realtà, mentre le loro parole di presunta solidarietà con il popolo cileno e tutti gli altri slogan demagogici di cui si servono, non sono altro che maschere destinate a mistificare l’opinione pubblica e dissimulare il loro tradimento alla causa della rivoluzione e delle lotte di liberazione dei popoli.
Gli avvenimenti del Cile hanno gettato luce ancora una volta sulla grave tragedia che è toccata in sorte ai popoli dell’America Latina.
Noi siamo convinti che gli avvenimenti del Cile, l’attacco fascista della reazione contro le vittorie democratiche del popolo cileno, l’intervento brutale dell’imperialismo americano ed il suo sostegno alla giunta militare, saranno uno stimolo per tutti i popoli del mondo a stare in guardia e a rigettare risolutamente gli slogan demagogici degli imperialisti, dei revisionisti e degli opportunisti di ogni colore e a mobilitare tutte le loro forze per difendere con ardimento la libertà e l’indipendenza nazionale, la pace e la sicurezza. ”

[Enver Hoxha, da “Contro il revisionismo moderno “(Raccolta di scritti) 1971-1975, p. 437 dell’ed. alb., Edizioni «8 Nëntori», Tirana, 1980.]

Informazioni su paginerosse-drapporosso

...."L’ineguaglianza dello sviluppo economico e politico è una legge assoluta del capitalismo. Ne risulta che è possibile il trionfo del socialismo all’inizio in alcuni paesi o anche in un solo paese capitalistico, preso separatamente...." Lenin -Sulla parola d’ordine degli Stati Uniti d’Europa-Pubblicato sul Sozial-Demokrat, n. 44, 23 agosto 1915.
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