L’ OFFENSIVA DEL FASCISMO E COMPITI DELL’ INTERNAZIONALE COMUNISTA NELLA LOTTA PER UNITÀ DELLA CLASSE OPERAIA CONTRO IL FASCISMO . – Risoluzione sulla rapporto del compagno G. Dimitrov, adottata IL 20 agosto 1935.

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In occasione del 80 anniversario del VII Congresso dell’Internazionale Comunista

Risoluzione sulla Offensiva del fascismo e i compiti dell’Internazionale Comunista

L’ OFFENSIVA DEL FASCISMO E COMPITI DELL’ INTERNAZIONALE COMUNISTA NELLA LOTTA PER UNITÀ DELLA CLASSE OPERAIA CONTRO IL FASCISMO

Risoluzione sulla rapporto del compagno G. Dimitrov, adottata IL 20 agosto 1935.

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I. Il fascismo e la classe operaia.

1. Il VII ° Congresso dell’Internazionale comunista ritiene che le seguenti modifiche fondamentali della situazione mondiale, determinano la collocazione delle forze di classe in ambito internazionale e dei compiti del movimento operaio mondiale.

A ) -La vittoria definitiva e senza ritorno del socialismo nei paese dei Soviet, vittoria di una portata globale, che ha incredibilmente portato alla in primo piano il ruolo dell’URSS come il baluardo degli sfruttati e degli oppressi del mondo, spinge gli operai alla lotta contro lo sfruttamento capitalistico, la reazione borghese e il fascismo, per la pace, per la libertà e l’indipendenza dei popoli;

B) La più importante crisi economica nella storia del capitalismo, una crisi da cui la borghesia ha tentato di venirne fuori , attraverso la rovina delle masse, portando all’inedia e al degradamento, decine di milioni di disoccupati, abbassando senza precedenti il tenore di vita dei lavoratori. Malgrado lo sviluppo della produzione industriale in molti paesi e un aumento dei profitti dei magnati della finanza, la borghesia mondiale è riuscita a stenti ad uscire dalla crisi e dalla depressione o perlomeno per contenere il peggioramento costante delle contraddizioni del capitalismo. In alcuni paesi (Francia, Belgio, ecc), la crisi continua; in altri li sta portando ad uno stato di depressione e nei paesi in cui la produzione ha superato il livello precedente la crisi (Giappone, Inghilterra), stanno maturando nuovi perturbamenti nella sfera economica.

C) L’offensiva del fascismo, l’ascesa al potere dei fascisti in Germania, la sempre maggiore minaccia di una guerra globale imperialista e l’aggressione contro l’URSS, per la quale il mondo capitalista cerca di uscire dall’impasse delle sue contraddizioni;

D) Una crisi politica, che si è manifestata attraverso la lotta armata degli operai di Austria e Spagna contro i fascisti, che non ha portato alla vittoria del proletariato sul fascismo, ma ha impedito alla borghesia di stabilizzare la propria dittatura fascista; un potente movimento antifascista in Francia, che ha avuto inizio con la manifestazione nel febbraio 1934 con lo sciopero generale del proletariato;

E)- L’ascesa rivoluzionaria delle masse che lavorano in tutto il mondo capitalista, che continua sotto l’influenza della vittoria del socialismo in URSS; la crisi economica globale sulla base delle lezioni della sconfitta momentanea del proletariato nel centro dell’Europa, in Germania e in Austria e in Spagna, nei paesi in cui la maggioranza dei lavoratori organizzati sostiene la socialdemocrazia.

Un forte impulso verso l’unità di azione cresce tra le fila della classe operaia internazionale. Vediamo il diffondersi del movimento rivoluzionario nei paesi coloniali e la rivoluzione sovietica in Cina. Il rapporto delle forze di classe nel mondo cambia sempre più nella direzione della crescita delle forze della rivoluzione.
In presenza di tale situazione, la borghesia dominante cerca la salvezza sempre più nel fascismo, nella creazione di una dittatura aperta, terrorista del capitale finanziario più reazionario, la parte più sciovinista e più imperialista, nell’ attuare misure eccezionali di saccheggio dei lavoratori ,che preparano una predatoria guerra imperialista di aggressione contro l’URSS, per asservire e spartirsi la Cina e scongiurare con ogni mezzo la rivoluzione.

1 Il capitale finanziario cerca di frenare l’indignazione delle masse piccolo-borghesi contro il capitalismo tramite i suoi agenti fascisti, che adattano le loro parole d’ordine demagogiche alla mentalità di questi strati. E ‘attraverso la creazione di una base di massa dirigendo questi strati come una forza reazionaria , contro la classe operaia, il fascismo conduce alla schiavitù ancora più pronunciata per tutti i lavoratori da parte del capitale finanziario.
In alcuni paesi, il fascismo è già al potere.

Ma la crescita del fascismo e la sua vittoria non solo attestano la debolezza della classe operaia, disorganizzata a seguito della politica di scissione della socialdemocrazia, basata sulla collaborazione di classe con la borghesia,ma anche la debolezza della borghesia stessa, che traballa prima della realizzazione dell’unità delle lotte della classe operaia, che traballa prima della rivoluzione e non è più in grado di mantenere la sua dittatura con i vecchi metodi della democrazia borghese.

2. La varietà principale reazionaria del fascismo è di tipo tedesco , che si fa chiamare sfacciatamente NazionalSocialismo, ma che non ha assolutamente nulla in comune con il socialismo o con la difesa degli interessi nazionali reali della popolazione tedesca e che svolge la funzione di maggiordomo della grande borghesia e rappresenta non solo il nazionalismo borghese, ma anche il suo sciovinismo bestiale.

Di fronte al mondo la Germania fascista mostra chiaramente ciò che attende le masse in caso di una vittoria del fascismo. Il potere fascista ha scatenato lo stermino nelle prigioni e nei campi di concentramento della elite della classe operaia, dei suoi leader e organizzatori.

Ha distrutto i sindacati, le cooperative e tutte le altre organizzazioni legali dei lavoratori, così come tutte le altre organizzazioni culturali politiche non fasciste.
Ha tolto i diritti fondamentali dei lavoratori per la difesa dei loro interessi.

Ha trasformato un paese colto in un focolaio d’oscurantismo,di barbarie e di guerra.

Fascismo tedesco è il principale istigatore di una nuova guerra imperialista.

E ‘il reparto d’assalto della controrivoluzione mondiale

3. Sottolineando la crescente minaccia del fascismo in tutti i paesi capitalistici, il VII Congresso dell’Internazionale comunista ha messo in guardia contro ogni sottovalutazione del pericolo fascista.

Il congresso respinge le concezioni fatalistiche sull’inevitabilità della vittoria del fascismo; questo concetto, fondamentalmente errato, non può che generare passività e indebolire la lotta di massa contro il fascismo. La classe operaia può impedire la vittoria del fascismo se riesce a raggiungere l’unità nella sua lotta, e se sviluppa in tempo azioni di combattimento per non permettere al fascismo di affermarsi , se solo lei sotto una direzione rivoluzionari raggruppi intorno a se larghi strati di lavoratori urbani e rurali

4. -La vittoria del fascismo non è durevole .

Nonostante le difficoltà atroci che dittatura fascista crea al movimento operaio, si nota, comunque l’agitazione del potere  borghese. I conflitti interni nel campo della borghesia ha raggiunto fenomeni acuti. L’Illusioni legalistica delle masse è al collasso. L’odio dei lavoratori rivoluzionari si accumula. La bassezza e la falsità della demagogia sociale del fascismo si avverte in maniera assoluta.

Il fascismo non solo non ha portato miglioramenti per le masse, come egli aveva promesso, alle loro condizione materiali, ma ha aumentato ancora di più i profitti capitalistici ,abbassando il tenore di vita delle masse lavoratrici, ha intensificato sfruttamento da parte di un pugno di magnati della finanza, ha prodotto una nuova rapina delle masse a favore del capitale. La delusione degli strati piccolo borghese delle città e dei contadini, ingannati dal fascismo, cresce.

La base di massa del fascismo si decompone e si restringe. Tuttavia, il Congresso mette in guardia contro le pericolose illusioni di un crollo automatico della dittatura fascista e ricorda che solo la lotta rivoluzionaria unitaria della classe operaia alla testa di tutti i lavoratori, può portare alla caduta della dittatura fascista.

In relazione con la vittoria del fascismo in Germania e il crescente pericolo fascista in altri paesi, è aumentata e continua ad accentuarsi, la lotta di classe proletaria che sempre più passa ad una resistenza decisa contro la borghesia fascista.

In tutti i paesi capitalistici cresce il movimento del fronte unito contro l’offensiva del capitale e del fascismo. Lo scatenarsi del terrore nazional -fascista in Germania ha anche dato un forte impulso al fronte internazionale del proletariato (processo di Lipsia, la campagna per la liberazione di Dimitrov e dei suoi compagni, la difesa Thaelmann, etc.).

Anche se il movimento del fronte unico non è per il momento, che all’inizio del suo sviluppo, i lavoratori comunisti e socialdemocratici di Francia, combattono fianco a fianco, riuscendo a respingere i primi attacchi del fascismo, e quindi esercitano un effetto trainante sul movimento del fronte internazionale.

La lotta armata comune dei lavoratori socialdemocratici e comunisti in Austria e in Spagna ha mostrato i lavoratori di altri paesi non solo un esempio eroico, ma anche tutta le possibilità di una lotta efficace contro il fascismo, se non ci fosse stato il stato il sabotaggio dei leader della “destra ” o le oscillazioni dei leader della “sinistra” socialdemocratica (cosi come , in Spagna, l’aperto tradimento dei leader anarco sindacalisti), la cui influenza sulle masse indigenti del proletariato ne ha privato della direzione rivoluzionaria, e impedito di prefissare obiettivi chiari per la lotta-

6. Il fallimento del principale partiti della Seconda Internazionale, la socialdemocrazia tedesca, attarverso la sua politica, ha facilitato la vittoria del fascismo, e la brillantezza della socialdemocrazia riformista “di sinistra” d’ Austria che all’avvicinarsi dell’ inevitabile conflitto armato con il fascismo, ha deviato le grandi masse della lotta, ha notevolmente contribuito alla disillusione degli operai socialdemocratici per quanto riguarda la politica della socialdemocrazia.

La Seconda Internazionale attraversa una profonda crisi. . All’interno dei partiti socialdemocratici della II Internazionale , c’è una differenziazione in due campi principali: accanto al campo esistente di elementi reazionari che si sforzano di proseguire la politica di collaborazione di classe con la borghesia e si vede il formarsi del campo degli elementi che diventano rivoluzionari, che favoriscono la creazione del fronte unico proletario e passano sempre più dalla parte delle posizioni della lotta di classe rivoluzionaria.

Il VII Congresso dell’Internazionale comunista accoglie con favore l’aspirazione degli operai socialdemocratici verso il fronte unico con i comunisti, come prova dello sviluppo della loro coscienza di classe e l’inizio della liquidazione della divisione della classe operaia ,nell’ interesse per il successo della lotta contro il fascismo, contro la borghesia.

II. Il fronte unico della classe operaia contro il fascismo.

Di fronte alla grave minaccia del fascismo per la classe operaia e di tutte le sue conquiste, per tutti i lavoratori e dei loro diritti fondamentali, per la pace e per la libertà dei popoli, il VII ° Congresso dell’Internazionale Comunista dichiara che la realizzazione del fronte unito della classe operaia è, allo stato attuale della fase storica, il compito principale ed immediato del movimento operaio internazionale .
La lotta efficace contro l’offensiva del capitale, contro le misure reazionarie della borghesia, contro il peggior nemico, il fascismo, tutto ciò che priva i lavoratori di tutti i diritti e le libertà, indipendentemente dalle loro opinioni politiche, esige imperativamente l’unità d’azione di tutte le sezioni della classe operaia, indipendentemente dall’ organizzazione di appartenenza, si ottiene anche prima che la maggioranza della classe operaia possa unirsi sulla piattaforma comune di lotta per il rovesciamento del capitalismo e per la vittoria della rivoluzione proletaria.

E’ precisamente questo il motivo per cui questo compito deve impegnare i partiti comunisti a riflettere sul cambiamento della situazione e applicare la tattica del fronte unito in un nuovo modo , cercando di raggiungere un accordo per le azioni congiunte con le organizzazioni dei lavoratori di diverse tendenze politiche in tutte le città sia a livello locale, regionale, nazionale e internazionale.

Il VII ° Congresso dell’Internazionale Comunista invita i partiti comunisti per essere guidati nella applicazione della tattica del fronte unico, dalle seguenti linee guida:

1. La difesa degli interessi economici immediati e politiche della classe operaia, difendendoli contro il fascismo deve essere il punto di partenza e costituire il contenuto principale del fronte unico dei lavoratori in tutti i paesi capitalisti.

Per far sì che le grandi masse si mobilitano , è necessario evidenziare le parole d’ordine e le forme di lotta che ne derivano a sostegno e bisogni vitali delle masse, rafforzare il livello della loro capacità di lotta in ogni dato stadio del loro sviluppo.
Senza limitarsi al solo appello alla lotta per la dittatura del proletariato, i comunisti devono dire alle masse che cosa devono che fare oggi per difendersi contro il saccheggio capitalista e la barbarie fascista
Essi devono,tramite l’azione congiunta con le organizzazioni sindacali dei lavoratori, tendere a mobilitare le masse intorno a un programma di rivendicazioni per fare intravedere le effettive conseguenze della crisi e le responsabilità delle classi dirigenti, le dichiarazioni come la lotta per la loro realizzazione disorganizza il fascismo, rende difficile la preparazione della guerra imperialista, indebolisce il borghesia e rafforza le posizioni del proletariato.
Preparare la classe operaia alla rapida successione di forme e metodi di lotta se la situazione le rendesse necessarie , nella misura in cui il movimento cresce, per organizzare la transizione dalla difensiva all’offensiva contro il capitale e per spostare verso l’organizzazione della sciopero politico di massa , facendo di tutto per garantire la partecipazione delle organizzazioni dei principali sindacati del paese.

2 Senza abbandonare per un istante il lavoro autonomo di propaganda comunista., l’organizzazione e la mobilitazione delle masse, i comunisti devono, per facilitare i lavoratori verso il percorso di unità d’azione, essi sforzano di condurre azioni congiunte con i partiti socialdemocratici, i sindacati riformisti e le altre organizzazioni dei lavoratori contro i nemici di classe del proletariato sulla base di accordi a breve o a lungo termine.
Qui dobbiamo prestare la massima attenzione allo sviluppo di azioni di massa condotte localmente dalle organizzazioni di base attraverso accordi locali. Affinché si soddisfino fedelmente le condizioni degli accordi è necessario comunicare per tempo tutte le azioni comuni di sabotaggio da parte di individui e organizzazioni che partecipano al fronte unito e in violazione degli accordi , di ricorrere subito alle masse e di continuare instancabilmente la lotta per il ristabilimento dell’unità di azione.

3. Le forme di realizzazione del fronte unico proletario, che dipendono dallo stato e dal carattere delle organizzazioni operaie e dalla situazione concreta,devono variare .

Queste forme possono essere, ad esempio, le azioni comuni concertate dai lavoratori ,questa o quella concreta opportunità,per delle rivendicazioni particolari o sulla base di una piattaforma comune; azioni concertate in una determinata società , in un settore particolare; azione concertate a livello locale, regionale, nazionale o internazionale; azioni concertate per l’organizzazione della lotta economica degli operai, che difendono gli interessi dei disoccupati, la realizzazione di azioni politiche di massa, l’organizzazione di un’ auto-difesa comune contro le aggressioni fasciste ; azioni concertate per l’assistenza ai detenuti e alle loro famiglie, per la lotta contro la reazione sociale; azioni comuni per difendere gli interessi dei giovani e delle donne nelle cooperative, culturali, sportive; azioni comuni per sostenere le rivendicazioni dei contadini, etc. ; creazione di alleanze tra gli operai o tra lavoratori e contadini (Spagna); la creazione di sostenibili alleanze durevoli sotto la forma di «partito operaio o di un “partito operaio e contadino “(USA, etc.).

Per sviluppare il movimento fronte unito, come opera delle masse stesse, i comunisti devono sforzarsi di creare organismi del fronte unico di classe per la partecipazione alle elezioni (O, nei paesi della dittatura fascista, da scegliere i tra i partecipanti più autorevoli del movimento) nelle imprese, tra i disoccupati, nei quartieri operai, tra la gente comune delle città e delle campagne.

Solo detti organismi, che non devono ovviamente sostituire le organizzazioni che partecipano al fronte unito, saranno inglobate nel movimento del fronte unito cosicché l’immensa massa dei lavoratori non organizzati, contribuiranno allo sviluppo di iniziative di massa nella lotta contro l’offensiva del capitale e contro il fascismo e, su questa base, vi sarà la creazione di un ampio movimento operaio attivo del fronte unito.

4. Laddove i leader dei socialdemocratici, che cercano di deviare i lavoratori in lotta per la difesa dei loro interessi quotidiani e di frustrare la costruzione del fronte unico formulando magniloquenti progetti ” socialisti “(piano, l’uomo e altri), si deve indicarne la natura demagogica di tali progetti, spiegando ai lavoratori l’impossibilità di realizzare il socialismo fino a quando il potere rimane nelle mani della borghesia.

Tuttavia,allo stesso tempo si dovrebbero utilizzare alcune misure proposte in questi progetti, che possano connettersi alle esigenze vitali dei lavoratori, come punto di partenza per sviluppare la lotta di massa in un fronte unito in comune con gli operai socialdemocratici.

Nei paesi in cui il potere è esercitato dai governi socialdemocratici (o governi di coalizione con la partecipazione dei socialisti), non ci deve limitare al solo denunciare la politica di propaganda di tale governo; è necessario mobilitare le masse intorno alla lotta per la realizzazione delle loro rivendicazioni e richieste, vitali per la classe, rivendicate dai i socialdemocratici e proclamate nelle loro piattaforme, soprattutto quando non erano ancora al potere o non ancora facenti parte del governo.

5. L’azione comune con i partiti socialdemocratici e le sue organizzazioni, non solo non esclude ma, al contrario, rendono ancora più necessario una giustificata seria critica del riformismo, del social democratismo, come ideologia la pratica della collaborazione di classe con la borghesia, questo tramite una spiegazione paziente, a gli operai socialdemocratici, dei i principi e del programma del comunismo.

Svelare alle masse il significato degli argomenti demagogici dei leader socialdemocratici di destra contro il fronte unito, intensificare la lotta contro la parte reazionaria della socialdemocrazia, i comunisti devono stabilire il più a stretto contatto con i lavoratori, attivisti e le organizzazioni della sinistra socialdemocratica che lottano contro la politica riformista e a sostengono del fronte unico con il Partito comunista.
Quanto più accentueremo la nostra lotta contro il campo reazionaria della socialdemocrazia che forma un blocco con la borghesia, tanto più sarà efficace il nostro aiuto gli elementi socialdemocratici che diventano dei rivoluzionari.

Allo stesso modo, la lotta più decisa per il fronte comunista, con i partiti socialdemocratici, accelera, all’interno del campo di sinistra, il processo di auto-determinazione dei suoi vari elementi .
Il problema del confronto per la realizzazione pratica del fronte unito sarà il principale indice delle reali posizioni assunte dai vari gruppi della socialdemocrazia.
Nel corso della lotta per la realizzazione pratica del fronte, quei leader socialdemocratici che si presentano a parole, come la sinistra dovranno dimostrare praticamente che loro sono pronti a combattere contro la borghesia e i socialdemocratici di destra,per la causa della classe operaia.
6. Le campagne elettorali dovranno essere utilizzate per continuare lo sviluppo e il consolidamento del fronte di lotta del proletariato.
Stando alle elezioni in maniera indipendente, di fronte alle masse con lo sviluppo del programma del Partito comunista, i comunisti devono lottare per la creazione del fronte unico con i partiti socialdemocratici e dei sindacati (come pure con le organizzazioni dei contadini, artigiani, ecc) concentrando tutti gli sforzi per impedire l’elezione dei candidati reazionari e fascisti.

Di fronte al pericolo del fascismo, i comunisti possono, tenendo conto dello sviluppo , del successo del movimento del fronte unico e del sistema elettorale, di condurre la campagna per le elezioni con una piattaforma comune e liste comuni del fronte antifascista, riservandosi la libertà della loro propaganda politica e della libertà di critica.

7. Con l’obiettivo di unire sotto la direzione del proletariato, la lotta dei contadini, la piccola borghesia urbana e le masse lavoratrici delle nazionalità oppresse, i comunisti devono sforzarsi di creare un ampio fronte antifascista popolare sulla base del fronte unito proletario, difendendo tutte le esigenze particolari di questi strati di lavoratori che sono in linea con gli interessi fondamentali del proletariato.
E ‘particolarmente importante, altresì essenziale è mobilitare i contadini contro la politica fascista della spoliazioni delle masse contadine, contro il loro sfruttamento da parte della politica dei prezzi del capitale monopolistico e dei governi borghesi, contro il peso esorbitante delle tasse, dei canoni di locazione, del debito, contro la vendita dei beni sequestrati ai contadini da parte dello Stato, per salvare i contadini in rovina.

Per lavorare ovunque tra la piccola borghesia urbana e intellettuali, così come tra i dipendenti, è necessario organizzare questi strati, contro l’aumento delle tasse e del costo della vita, contro la loro spoliazione da parte de capitale monopolistico, dei trust, contro la schiavitù dell’usura, contro i licenziamenti e riduzioni salariali per i lavoratori statali e comunali.
Difendere gli interessi e i diritti degli intellettuali avanzati, deveno essere sostenuti con tutti i mezzi il movimento contro la reazione culturale e per facilitare il loro passaggio a fianco della classe operaia nella lotta contro il fascismo.

8. Nelle condizioni di una crisi politica in cui le classi dirigenti non possono avere ragione della dei potente ascesa del movimento di massa, i comunisti devono evidenziare con slogan rivoluzionari fondamentali (ad esempio il controllo della produzione, banche,il controllo della polizia, la sua sostituzione con una milizia armata, ecc lavoratori), destinati a compromettere ulteriormente il potere economico e politico della borghesia e per aumentare la resistenza della classe operaia, isolando le partiti concilianti – parole d’ordine che avvicinano le masse lavoratrici alla conquista rivoluzionaria del potere.

Se al momento di una tale spinta del movimento di massa è possibile e necessario nell’interesse del proletariato, la creazione di un governo di fronte unico proletario o fronte popolare antifascista, che non è ancora un governo della dittatura proletaria , ma che si impegnerà a intraprendere una forte azione contro il fascismo e la reazione, il partito comunista deve tendere alla creazione di un tale governo.

Le condizioni essenziali ,tali per la creazione una situazione di governo di fronte unitario sono le seguente:

a ) se l’apparato statale della borghesia è fortemente paralizzato, al punto che la borghesia non è in grado di impedire la creazione di un tale governo;

b ) quando le grandi masse lavoratrici si sollevano contro il fascismo e la reazione, ma non sono ancora pronti a intraprendere la lotta per il potere sovietico;

c ) quando una parte considerevole delle organizzazioni della socialdemocrazia e di altri partiti che partecipano al fronte unito chiedono misure dure contro i fascisti e reazionari, è sono pronti a lottare insieme con i comunisti per l’applicazione di queste misure.

Purché il governo del fronte effettivamente intraprenda un’azione decisiva contro i magnati contro rivoluzionari della finanza e dei loro agenti fascisti, e che in nessun modo si ostacoli le attività del partito comunista e della lotta della classe operaia, il Partito Comunista sosterrà con tutti i mezzi il governo, la partecipazione dei comunisti in un governo di fronte è da decidere caso per caso, tenendo conto della situazione specifica.

III. L’unità del movimento operaio.

Sottolineando la particolare importanza della creazione del fronte unico in materia di lotta economica dei lavoratori e la creazione di unità sindacale come il passo più importante nel consolidamento del fronte unico del proletariato, il congresso impegna i comunisti di prendere tutte le misure pratiche per raggiungimento dell’unità sindacale a livello di ogni settore nazionale.

I comunisti sono risoluti sostenitori del ristabilimento dell’ unità sindacale in ogni paese e a livello internazionale; per i sindacati di classe unici, che sono una delle più grandi difese della classe operaia contro l’offensiva del capitale e del fascismo; un unico sindacato in ogni settore; in una sola federazione sindacale in ogni paese; una sola federazione internazionale per ogni settore; un unico sindacale internazionale sulla base della lotta di classe.

Nei paesi dove ci sono i sindacati rossi sono minoritari, è necessario ottenere il loro ingresso nei grandi sindacati riformisti, rivendicando la libertà di difendere le proprie opinioni e il reinserimento degli esclusi; e, nei paesi in cui ci sono grandi sindacati rossi parallelamente a quelli riformisti , la loro fusione deve avvenire sulla base di uguaglianza, sulla piattaforma della lotta contro l’offensiva del capitale, con la garanzia della democrazia sindacale.

Nei sindacati riformisti e le organizzazioni sindacali unificate, i comunisti devono lavorare attivamente, rafforzando queste unioni . reclutando lavoratori non organizzati, fare ogni sforzo per garantire che tali organizzazioni rappresentino veramente gli interessi dei lavoratori e di fatto diventare le autentiche organizzazioni di classe.

I comunisti devono, per questo, ottenere il sostegno di tutti i membri, gli attivisti e le organizzazioni nel loro complesso.

I comunisti hanno il dovere di difendere i sindacati contro tutti i tentativi della borghesia e del fascismo, che limitano i loro diritti o di distruggerli.

Se i dirigenti riformisti applicano una politica di esclusione, dai sindacati, degli operai rivoluzionari o d’ intere organizzazioni, e una politica repressione di ogni altro genere, i comunisti devono mobilitare l’intera massa dei sindacalizzati contro l’attività di scissionistiche della direzione organizzando allo stesso tempo insieme, con gli esclusi e con la massa dei sindacalizzati , la lotta comune per il ripristino della unità sindacale compromessa.

I sindacati rossi e l’Internazionale sindacale rossa dovrebbero, ricevere il massimo sostegno da parte dei partiti comunisti nei loro sforzi per arrivare al raggiungimento di una lotta comune con i sindacati di tutte le tendenze e arrivare all’ unità sindacale a livello nazionale e internazionale su la base della lotta di classe e la democrazia sindacale.
IV. I compiti dei comunisti nei vari settori del movimento antifascista.

1. Il congresso richiama attenzione sulla necessità della lotta ideologica sistematica contro il fascismo.

Considerando che lo sciovinismo è la forma principale e più pericoloso dell’ideologia fascista, è necessario dimostrare alle masse che la borghesia fascista, apparentemente per difendere gli interessi di tutta la nazione, realizza il suo interesse di classe , la politica l’oppressione e lo sfruttamento del suo proprio popolo, come anche lo sfruttamento e l’asservimento di altri popoli.

E ‘importante dimostrare che la classe operaia lotta contro la schiavitù e ogni oppressione nazionale, è l’unico, vero campione della libertà e dell’indipendenza nazionale del popolo.

I comunisti devono combattere vigorosamente la falsificazione fascista della storia del popolo facendo di tutto per illuminare le masse lavoratrici in modo storicamente equo e con spirito veramente leninista-stalinista sul passato del proprio popolo, per collegare la lotta attuale con le tradizioni rivoluzionarie del passato.

Il Congresso mette in guardia contro ogni atteggiamento sprezzante nei confronti del problema dell’indipendenza nazionale e dei sentimenti nazionali dei grandi masse, un atteggiamento che facilita lo sviluppo di campagne scioviniste del fascismo (Saarland, regioni tedesche della Cecoslovacchia, etc. …); sottolinea la necessità di un’applicazione equa ed efficace della politica nazionale leninista-stalinista.

Avversari di principio intransigenti del nazionalismo borghese in tutte le sue varietà, i comunisti non sono sostenitori del nichilismo nazionale, di ‘un atteggiamento sprezzante verso la situazione del suo stesso popolo.

2. I comunisti devono entrare in tutte le organizzazioni di massa fasciste che hanno il monopolio della legalità nei rispettivi paesi, utilizzando a tal fine ogni possibilità legale o semi-legale di lavoro in queste organizzazioni al fine d’opporre gli interessi delle masse appartenenti a queste organizzazioni alle politiche del fascismo e rompendone cosi la sua base di massa.

A partire dai più elementari movimenti di protesta intorno alle esigenze vitali dei lavoratori,

I comunisti, con una tattica flessibile, si devono sforzarsi di fare breccia nel movimento di massa e soprattutto tra i lavoratori, che per incoscienza, seguano,ancora numerosi i fascisti.
A poco a poco, come il movimento si diffonde in grandezza e profondità, cambiare le parole d’ordine di lotta preparando il rovesciamento della dittatura fascista con l’aiuto delle stesse masse che si trovano nelle organizzazioni fasciste.

3. Nel difendere conseguentemente e energicamente gli interessi e le esigenze dei disoccupati, l’organizza deve condurre alla lotta per il lavoro, per sufficienti quote d’indennità per le assicurazioni, ecc …, i comunisti devono portare i disoccupati nel movimento del fronte unito, eliminando tutti i modi l’influenza che il fascismo ha tra di loro.
Nel fare ciò, devono tenere rigorosamente conto delle particolarità delle varie categorie di disoccupati (lavoratori qualificati e non qualificati, organizzati e non organizzati, uomini e donne, giovani, ecc …).

4. Il Congresso insiste verso tutti i partiti comunisti dei paesi capitalisti sul ruolo estremamente importante dei giovani nella lotta contro il fascismo. E ‘soprattutto nelle file della gioventù che il fascismo recluta le sue truppe d’assalto.

I combattenti sottostimano l’importanza del lavoro di massa tra i giovani lavoratori, l’adozione di misure efficaci per porre fine alla natura chiusa delle organizzazioni giovanili comuniste, i partiti comunisti devono contribuire in tutti i modi per raggruppare tutte le forze giovanile di massa delle organizzazioni non-fasciste, in particolare, le organizzazioni giovanili, sindacali e delle cooperative commerciali, ecc, sulla base di un più ampio del fronte unito , fino alla creazione di tutti i tipi di organizzazioni comuni nella lotta contro il fascismo, contro il furto senza precedenti ai danni dei giovani di tutti i loro diritti , la militarizzazione, per gli interessi economici e culturali delle nuove generazioni.

5. La vitale necessità è di unire e coinvolgere nel Fronte Popolare i milioni di donne che lavorano, e in primo luogo i lavoratori e le lavoratrici contadine, qualunque sia la loro opinione di partito o di credo religioso; si ha la necessità da parte dei comunisti maggiormente attivi , di preparare e sviluppare un movimento di massa tra le operaie, nella lotta per le loro rivendicazioni e diritti vitali, compresa la lotta contro il carovita, la disuguaglianza delle donne e la sua schiavitù dal fascismo, contro i licenziamenti di massa, per l’aumento di stipendio , in base al principio “Uguale lavoro, parità di retribuzione” contro il pericolo di una guerra.

Essi devono applicare, in ogni paese, oltre che a livello internazionale, con flessibilità le più svariate forme di organizzazione per stabilire un contatto e garantire un lavoro congiunto delle organizzazioni femminili rivoluzionarie, socialdemocratiche e progressiste, con garanzia di libertà di opinione e di critica, senza intromissioni di cervellotici , che vogliono distinte organizzazioni femminili .

6. I comunisti devono lottare per il coinvolgimento nelle file del fronte unico del proletariato e del Fronte Popolare antifascista le organizzazioni cooperative.
I comunisti devono dare un sostegno più attivo nella lotta delle cooperative per gli interessi vitali dei loro membri, in particolare nella lotta contro il carovita, per i crediti contro l’introduzione di dazi doganali e di nuove tasse , contro la limitazione delle attività delle cooperative e la loro distruzione da parte dei fascisti, etc.

7. I comunisti devono prendere l’iniziativa per la creazione di una autodifesa antifascista di massa contro le aggressione delle bande fasciste, l’autodifesa è composta da elementi di comprovata fede e provenienti dalla file del movimento del fronte unico .

V. Il fronte popolare antimperialista nei paesi coloniali.

Nei paesi coloniali e semi-coloniali , il compito principale dei comunisti è quello di lavorare per la creazione di un fronte popolare antimperialista .

A tal fine, è necessario che essi conducano masse sempre più ampie nel movimento di liberazione nazionale contro il crescente sfruttamento imperialista, contro la schiavitù : per l’espulsione degli imperialisti, per l’indipendenza del paese; partecipare attivamente al movimento antimperialista di massa guidata dal nazional- riformismo; lavorare per sezioni comuni sulla base di una piattaforma anti-imperialista insieme alle organizzazioni nazionali riformiste e rivoluzionarie

In Cina è necessario coordinare l’espansione del movimento sovietico e il rafforzamento del potere di combattimento dell’Armata Rossa con lo sviluppo del movimento anti-imperialista e del movimento popolare di tutto il paese.

Questo movimento deve essere condotto sotto la parola ordine di lotta nazionale rivoluzionaria del popolo armate contro le schiavisti imperialisti, soprattutto contro l’imperialismo giapponese e loro lacchè cinesi. I soviet deve diventare il centro di ogni unione del popolo cinese nella loro lotta per la liberazione.

Il proletariato dei paesi imperialisti, nell’interesse della loro lotta per la liberazione, devono a tutti i costi sostenere la lotta di liberazione dei popoli coloniali contro gli invasori imperialisti.

VI. Il rafforzamento dei partiti comunisti e la lotta per l’unità della classe operaia.

Il congresso sottolinea in modo particolare , che solo un rafforzamento continuo a tutti gli effetti dei partiti comunisti, sviluppandone l’ iniziativa e la loro politica, in linea con i principi marxisti-leninisti attraverso le tattiche eque e flessibili, tenendo conto della situazione concreta e la disposizione delle forze di classe in grado di garantire la mobilitazione delle più ampie masse lavoratrici, per la lotta contro il fascismo e contro il capitalismo.

La realizzazione effettiva del fronte unito esige da parte dei comunisti di superare entro i propri limiti un settarismo presuntuoso che, in questo momento, in molti casi, non è più una “malattia infantile” del movimento comunista, ma un vizio radicato. Sopravvalutando il grado di maturità delle masse rivoluzionarie, creando l’illusione che di aver sbarrato la strada al fascismo allorché il movimento fascista sia continuato a crescere, coltivando il settarismo, che in realtà porta alla passività di fronte al fascismo.

La sostituzione, della prassi, la modalità di direzione delle masse con i metodi della direzione del partito da parte di un ristretto gruppo ; sostituzione della propaganda politica di massa con una astratta dottrina di sinistra; mediante rinuncia di lavoro all’interno dei sindacati riformisti e le organizzazioni di massa fasciste; standardizzando la tattica e slogan in tutti i paesi a prescindere dalle peculiarità del concreta situazione, tale settarismo ha rallentato in misura significativa lo sviluppo dei partiti comunisti, ha reso difficile applicare un autentica politica di massa, ha impedito l’ utilizzazione delle difficoltà del nemico di classe per rafforzamento del movimento rivoluzionario, impedendo ai partiti comunisti di portare alla vittoria le grandi masse proletarie.

Tutta la lotta, nella maniera più energica, deve tendere a sradicare tutti i residui del settarismo, che, attualmente costituisce un gravissimo ostacolo all’attuazione di una vera politica bolscevica dei partiti comunisti di massa, i comunisti devono raddoppiare la vigilanza contro il pericolo dell’opportunismo di destra e devono condurre una lotta decisa contro tutte le sue concrete manifestazioni, visto la vasta applicazione della tattica del fronte: il crescente pericolo di destra
– La lotta per la creazione del fronte unico, l’unità d’azione della classe operaia impone di convincere gli operai socialdemocratici della correttezza della politica comunista e la falsità della politica riformista .

Si tratta del dovere di tutti partiti comunisti di condurre una lotta senza compromessi contro ogni orientamento che tende ad offuscare la differenza essenziale tra comunismo e riformismo, a indebolire la critica al social democraticismo, come un’ideologia e in pratica della collaborazione di classe con la borghesia, nei confronti dell’illusione che il socialismo può essere ottenuto legalmente , pacificamente , contro qualsiasi automatismo verso l’ orientamento e la spontaneità, sia per la liquidazione del fascismo e per la realizzazione del fronte unico ; contro ‘indebolimento del ruolo del partito e contro ogni minima esitazione rispetto ad ogni l’azione decisiva.

Considerando che gli interessi della lotta di classe del proletariato e il successo della rivoluzione proletaria impongono l’esistenza di ciascun paese di un solo partito politico di massa della classe operaia, ai partiti comunisti ,il congresso assegna un prossimo compito decisivo : forte del crescente slancio verso l’unificazione degli operai ,dei partiti socialdemocratici o singole organizzazioni con i partiti comunisti, essi devono prendere in mano le iniziative per far fronte all’opera di unificazione.

• A tal fine, è assolutamente necessario per spiegare ai lavoratori che tale unificazione è possibile solo se sono soddisfatte le seguenti condizioni: la condizione di completa indipendenza nei confronti della borghesia e la rottura completa del blocco della socialdemocrazia con la borghesia ; ; il presupposto di un previo conseguimento di unità di azione; la condizione del riconoscimento della necessità di rovesciamento rivoluzionario del potere della borghesia e l’instaurazione della dittatura del proletariato, sotto forma di soviet ; la condizione di rinunciare alla sostegno della propria borghesia in una guerra imperialista ; la condizione della costruzione del partito sulla base di centralismo democratico , garantendo l’unità di volontà e di azione, testato dall’esperienza dei bolscevichi russi.

Allo stesso tempo, dobbiamo risolutamente combattere i tentativi dei demagoghi socialdemocratici di “sinistra”, del beneficiare della delusione tra gli operai socialdemocratici per creare nuovi partiti socialisti e una nuova “Internazionale”,i tentativi diretti contro il movimento comunista che approfondendiscono così la divisione della classe operaia.

Credere che l’unità di azione è una pressante necessità e il modo più sicuro per raggiungere anche l’unità politica del proletariato, il VII ° Congresso dell’Internazionale comunista dichiara a nome di tutte le sezioni che sono pronti di iniziare immediatamente i colloqui con i rispettivi partiti della II internazionale, per il raggiungimento dell”unità d’azione della classe operaia contro l’offensiva capitalista, il fascismo e la minaccia della guerra imperialista, l’ Internazionale comunista si dichiara disposta ad avviare negoziati a tal fine con la II ° Internazionale.

VII. Per potere sovietico.

Nella lotta per la difesa delle libertà democratiche borghesi e le conquiste dei lavoratori contro il fascismo, proletariato rivoluzionario prepara le sue forze, consolidando i collegamenti per combattimento con i suoi alleati e dirige la lotta verso la conquista della vera democrazia dei lavoratori,il potere sovietico.

Il continuo rafforzamento del paese dei Soviet, raccogliendo intorno a sé il proletariato mondiale e la potente ascesa della autorità internazionale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, l’inversione di tendenza avviata socialdemocratico lavoratrici e lavoratori organizzati nei sindacati riformista verso la lotta di classe rivoluzionaria, lo sviluppo della resistenza di massa al fascismo ,la crescita del movimento rivoluzionario nelle colonie, il declino della II ° Internazionale e l’ascesa dell’Internazionale Comunista, i quali accelerano e continueranno ad accelerare lo sviluppo della rivoluzione socialista mondiale.

Il mondo capitalista è entrato in un periodo di conflitti violenti sulla scia del peggioramento contraddizioni interne ed esterne del capitalismo.

Verso questa prospettiva di sviluppo rivoluzionario, il VII ° Congresso dell’Internazionale comunista chiamata tutti i partiti comunisti ad una maggiore attività e di ‘audacia politica, ad una lotta instancabile per la costituzione dell’ unità d’azione della classe operaia.

La creazione del fronte unico della classe operaia è il fattore decisivo per preparare i lavoratori per le grandi battaglie imminenti del secondo ciclo di rivoluzioni proletarie.

Solo la l’unità del proletariato in un unico esercito politico di massa, garantirà la sua vittoria nella lotta contro il fascismo e il potere del capitale, per la dittatura del proletariato e del potere sovietico.

“La vittoria della rivoluzione non viene da sé. Dobbiamo prepararci e conquistarla. Ora, prepararla e conquistarla, solo un forte partito rivoluzionario del proletariato lo può. “(Stalin)

http://lesmaterialistes.com/resolution-offensive-fascisme-taches-internationale-communiste

Traduzione dal francese a cura si AN. d. . – Antonia Casalino

20 aoû 1935

Résolution sur l’Offensive du fascisme et les tâches de l’Internationale communiste

L’OFFENSIVE DU FASCISME ET LES TÂCHES DE L’INTERNATIONALE COMMUNISTE DANS LA LUTTE POUR L’UNITÉ DE LA CLASSE OUVRIÈRE CONTRE LE FASCISME

Résolution sur le rapport du camarade Dimitrov, adoptée le 20 août 1935.

 

I. Le fascisme et la classe ouvrière.

     1. Le VIIe Congrès de l’Internationale Communiste constate que les changements fondamentaux suivants survenus dans la situation mondiale, déterminent la disposition des forces de classes sur l’arène internationale et les tâches du mouvement ouvrier mondial.

     a) La victoire définitive et sans retour du socialisme dans le pays des Soviets, victoire d’une portée mondiale, qui a prodigieusement élevé la puissance et le rôle de l’U.R.S.S. en tant que rempart des exploités et opprimés du monde entier, et qui pousse les travailleurs à la lutte contre l’exploitation capitaliste, la réaction bourgeoise et le fascisme, pour la paix, pour la liberté et l’indépendance des peuples ;

     b) La crise économique la plus importante dans l’histoire du capitalisme, crise dont la bourgeoisie a tenté de sortir en ruinant les masses populaires, en vouant à la famine et au dépérissement des dizaines de millions de chômeurs, en abaissant dans des proportions inouïes le niveau de vie des travailleurs. Malgré la croissance de la production industrielle dans nombre de pays et une augmentation des profits des magnats de la finance, la bourgeoisie mondiale n’a réussi en somme ni à sortir de la crise et de la dépression ni à contenir l’aggravation incessante des contradictions du capitalisme. Dans certains pays (France, Belgique, etc.) la crise continue ; dans d’autres, elle a passé à l’état de dépression et dans les pays où la production a dépassé le niveau d’avant la crise (Japon, Angleterre), de nouvelles perturbations économiques sont en maturation ;

     c) L’offensive du fascisme, l’accession des fascistes au pouvoir en Allemagne, la menace toujours plus grande d’une guerre impérialiste mondiale et d’une agression contre l’U.R.S.S., par lesquelles le monde capitaliste cherche à sortir de l’impasse de ses contradictions ;

     d) Une crise politique, qui s’est manifesté par la lutte armée des ouvriers d’Autriche et d’Espagne contre les fascistes, laquelle n’a pas encore abouti à la victoire du prolétariat sur le fascisme, mais a empêché la bourgeoisie de stabiliser sa dictature fasciste ; un puissant mouvement antifasciste en France, qui a commencé par la manifestation de février 1934 et la grève générale du prolétariat ;

     e) La poussée révolutionnaire des masses travailleuses dans le monde capitaliste entier, qui se poursuit sous l’influence de la victoire du socialisme en U.R.S.S. et da la crise économique mondiale, ainsi que sur la base des leçons de la défaite momentanée du prolétariat au centre de l’Europe, en Allemagne, ainsi qu’en Autriche et en Espagne, dans les pays où la majorité des ouvriers organisés soutenaient la social-démocratie.

Un grand élan vers l’unité d’action grandit dans la classe ouvrière internationale.

On voit s’étendre le mouvement révolutionnaire dans les pays coloniaux et la révolution soviétique en Chine. Le rapport des forces de classes à l’échelle mondiale se modifie de plus en plus dans le sens de la croissance des forces de la révolution.

     En présence de cette situation, la bourgeoisie dominante cherche de plus en plus son salut dans le fascisme, dans l’instauration d’une dictature ouverte, terroriste, des éléments les plus réactionnaires, les plus chauvins et les plus impérialistes du capital financier, en vue d’appliquer des mesures exceptionnelles de spoliation des travailleurs, de préparer une guerre de rapine, impérialiste, l’agression contre l’U.R.S.S., d’asservir et de dépecer la Chine et de conjurer par tous les moyens la révolution.

Le capital financier cherche à maîtriser l’indignation des masses petites-bourgeoises contre le capitalisme à l’aide de son agence fasciste, qui adapte démagogiquement ses mots d’ordre à l’état d’esprit de ces couches. C’est en se créant ainsi une base de masse et en dirigeant ces couches, comme une force réactionnaire, contre la classe ouvrière, que le fascisme conduit à un asservissement encore plus accentué de tous les travailleurs par le capital financier.

Dans un certain nombre de pays, le fascisme est déjà au pouvoir.

Mais la croissance du fascisme et sa victoire attestent non seulement la faiblesse de la classe ouvrière, désorganisée à la suite de la politique scissionniste de la social-démocratie, basée sur la collaboration de classe avec la bourgeoisie, mais aussi la faiblesse de la bourgeoisie elle-même, qui tremble devant la réalisation de l’unité de lutte de la classe ouvrière, qui tremble devant la révolution et n’est plus à même de maintenir sa dictature par les vieilles méthodes de la démocratie bourgeoise.

     2. La variété la plus réactionnaire du fascisme est la fascisme de type allemand, qui se donne impudemment le nom de national-socialisme, mais qui n’a absolument tien de commun ni avec le socialisme ni avec la défense des véritables intérêts nationaux du peuple allemand, et qui ne remplit d’autre fonction que celle de valet de la grande bourgeoisie et représente non seulement le nationalisme bourgeois, mais un chauvinisme bestial.

     À la face du monde entier l’Allemagne fasciste montre nettement ce qui attend les masses populaires au cas d’une victoire du fascisme. Le pouvoir fasciste déchaîné extermine dans les prisons et les camps de concentration l’élite de la classe ouvrière, ses chefs et ses organisateurs.

Il a détruit les syndicats, les coopératives et toutes les autres organisations légales des ouvriers, de même que toutes les autres organisations politiques et culturelles non fascistes.

Il a enlevé aux ouvriers les droits élémentaires de défense de leurs intérêts.

Il a transformé un pays cultivé en un foyer d’obscurantisme, de barbarie et de guerre.

Le fascisme allemand est le principal instigateur d’une nouvelle guerre impérialiste.

Il est le détachement de choc de la contre-révolution mondiale.

     3. En soulignant l’accroissement de la menace fasciste dans tous les pays capitalistes, le VIIe Congrès de l’Internationale Communiste met en garde contre toute sous-estimation du danger fasciste.

Le congrès repousse également les conceptions fatalistes sur l’inéluctabilité de la victoire du fascisme ; ces conceptions, foncièrement erronées, ne peuvent qu’engendrer la passivité et affaiblir la lutte de masse contre le fascisme. La classe ouvrière peut empêcher la victoire du fascisme si elle parvient à réaliser l’unité de sa lutte et si, développant à temps des actions de combat, elle ne permet pas au fascisme de s’affermir, si elle sait, sous une direction révolutionnaire juste, grouper autour d’elle les larges couches des travailleurs des villes et des campagnes.

     4. La victoire du fascisme n’est pas durable. Malgré les atroces difficultés que la dictature fasciste crée pour le mouvement ouvrier, on voit, sous le pouvoir fasciste, se poursuivre l’ébranlement des bases de la domination de la bourgeoisie. Les conflits intérieurs dans le camp de la bourgeoisie atteignent une acuité particulière. Les illusions légalistes des masses s’écroulent.

La haine révolutionnaire des ouvriers s’accumule. La bassesse et le mensonge de la démagogie sociale du fascisme se découvrent de plus en plus.

Non seulement le fascisme n’a pas apporté aux masses l’amélioration, qu’il leur avait promise, de leur condition matérielle, mais il a augmenté encore davantage les bénéfices des capitalistes en abaissant le niveau de vie des masses travailleuses, il a intensifié leur exploitation par une poignée de magnats de la finance, il a réalisé une nouvelle spoliation de ces masses au profit du capital. La déception des couches petites-bourgeoises des villes et da la paysannerie travailleuse, trompées par le fascisme, grandit.

La base de masse du fascisme se décompose et se rétrécit. Toutefois, le congrès met en garde contre les illusions dangereuses d’un écroulement automatique de la dictature fasciste et rappelle que seule la lutte révolutionnaire unie de la classe ouvrière, à la tête de tous les travailleurs, conduira au renversement de la dictature fasciste.

     5. En liaison avec la victoire du fascisme en Allemagne et le danger fasciste croissant dans d’autres pays, s’est accentué et continue de s’accentuer la lutte de classe du prolétariat qui, de plus en plus, passe à une résistance décidée contre la bourgeoisie fasciste. Dans tous les pays capitalistes se développe le mouvement du front unique contre l’offensive du capital et du fascisme. Le déchaînement de la terreur nationale-fasciste en Allemagne a donné également une forte impulsion au front unique international du prolétariat (procès de Leipzig, campagne pour la libération de Dimitrov et de ses camarades, défense de Thælmann, etc.).

     Bien que le mouvement du front unique ne se trouve, pour le moment, qu’au début de son développement, les ouvriers communistes et social-démocrates de France, luttant la main dans la main, ont réussi à repousser les premières attaques du fascisme, et ont exercé par là une action mobilisatrice sur le mouvement du front unique à l’échelle internationale.

La lutte armée commune des ouvriers social-démocrates et communistes en Autriche et en Espagne a montré aux travailleurs des autres pays non seulement un exemple héroïque, mais aussi l’entière possibilité d’une lutte efficace contre le fascisme, s’il n’y avait pas eu sabotage des chefs de droite, ni oscillations des chefs de « gauche » de la social-démocratie (et aussi, en Espagne, la trahison ouverte de la plupart des chefs anarcho-syndicalistes), dont l’influence sur les masses privait le prolétariat d’une direction révolutionnaire décidée et l’empêchait d’établir clairement les objectifs de la lutte.

     6. La faillite du parti principal de la IIe Internationale, de la social-démocratie allemande, qui, par toute sa politique, facilita la victoire du fascisme, ainsi que l’éclat de la social-démocratie réformiste de « gauche » d’Autriche qui, même à l’approche de l’inévitable conflit armé avec le fascisme, détournait les grandes masses de la lutte, ont puissamment contribué à la désillusion des ouvriers social-démocrates à l’égard de la politique de la social-démocratie.

     La IIe Internationale traversa une crise profonde. À l’intérieur des partis social-démocrates et de la IIe Internationale tout entière, il se produit une différenciation en deux camps principaux : à côté du camp existant des éléments réactionnaires qui s’efforcent de continuer la politique de collaboration de classe avec la bourgeoisie, on voit se former le camp des éléments qui deviennent révolutionnaires, qui se prononcent pour l’établissement du front unique prolétarien et passent de plus en plus aux positions de la lutte de classe révolutionnaire.

     Le VIIe Congrès de l’Internationale Communiste salue l’aspiration des ouvriers social-démocrates vers le front unique avec les communistes, comme preuve du développement de leur conscience de classe et le commencement de la liquidation de la scission de la classe ouvrière, dans l’intérêt du succès de la lutte contre le fascisme, contre la bourgeoisie.

 

II. Le front unique de la classe ouvrière contre le fascisme.

     Devant la grave menace que représente le fascisme pour la classe ouvrière et pour toutes ses conquêtes, pour tous les travailleurs et leurs droits élémentaires, pour la paix et pour la liberté des peuples, le VIIe Congrès de l’Internationale Communiste déclare que la réalisation du front unique de la classe ouvrière est, à l’étape historique actuelle, la tâche principale immédiate du mouvement ouvrier international. La lutte efficace contre l’offensive du capital, contre les mesures réactionnaires de la bourgeoisie, contre le fascisme, ce pire ennemi de tous les travailleurs qu’il prive de tous les droits et libertés, quelles que soient leurs opinions politiques, exige impérieusement que l’unité d’action de toutes les couches de la classe ouvrière, quelle que soit l’organisation à laquelle elles appartiennent, soit réalisée avant même que la majorité de la classe ouvrière s’unisse sur la plate-forme commune de la lutte pour le renversement du capitalisme et la victoire de la révolution prolétarienne.

Mais c’est précisément pour cela que cette tâche fait un devoir aux Partis Communistes de tenir compte du changement de la situation et d’appliquer la tactique du front unique d’une nouvelle manière, s’efforçant d’obtenir un accord pour des actions communes avec les organisations de travailleurs des différentes tendances politiques à l’échelle de l’usine, à l’échelle locale, régionale, nationale et internationale.

     Partant de là, le VIIe Congrès de l’Internationale Communiste invite les Partis Communistes à s’inspirer, dans l’application de la tactique du front unique, des directives ci-après :

     1. La défense des intérêts économiques et politiques immédiats de la classe ouvrière, la défense de celle-ci contre le fascisme doit être le point de départ et former le principal contenu du front unique des ouvriers dans tous les pays capitalistes.

Pour mettre en mouvement les grandes masses, il est nécessaire de mettre en avant des mots d’ordre et des formes de lutte qui découlent des besoins vitaux des masses, du niveau de leur capacité de combat à chaque étape donnée du développement.

Sans se borner aux seuls appels à la lutte pour la dictature du prolétariat, les communistes doivent indiquer aux masses ce qu’elles ont à faire aujourd’hui pour se défendre contre le pillage capitaliste et la barbarie fasciste.

Ils doivent, par l’action commune des organisations ouvrières, tendre à mobiliser les masses autour d’un programme de revendications visant à reporter effectivement les conséquences de la crise sur le dos des classes dominantes, des revendications telles que la lutte pour leur réalisation désorganise le fascisme, rende difficile la préparation de la guerre impérialiste, affaiblisse la bourgeoisie et renforce les positions du prolétariat.

     Préparant la classe ouvrière à une succession rapide de formes et méthodes de lutte pour le cas où la situation viendrait à changer, il est nécessaire, dans la mesure où le mouvement se développe, d’organiser le passage de la défensive à l’offensive contre le capital et de s’orienter vers l’organisation de la grève politique de masse, en faisant tout pour assurer la participation à cette organisation des principaux syndicats du pays.

     2. Sans renoncer un instant à leur travail indépendant de propagande communiste, d’organisation et de mobilisation des masses, les communistes doivent, pour faciliter aux ouvriers le chemin de l’unité d’action, s’efforcer de réaliser des actions communes avec les partis social-démocrates, les syndicats réformistes et autres organisations des travailleurs contre les ennemis de classe du prolétariat sur la base d’accords de brève ou de longue durée.

Ici, il faut prêter la plus grande attention au développement d’actions de masse réalisées à l’échelle locale par les organisations de base au moyen d’accords locaux.

     En remplissant loyalement les conditions de l’accord, il est nécessaire de dévoiler à temps tout fait de sabotage des actions communes de la part des personnes et organisations participant au front unique et, en cas de rupture de l’accord, en appeler immédiatement aux masses en continuant inlassablement la lutte pour le rétablissement de l’unité d’action compromise.

     3. Les formes de réalisation du front unique prolétarien, qui dépendent de l’état et du caractère des organisations ouvrières et de la situation concrète, doivent être variées.

Ces formes peuvent être, par exemple, des actions communes concertées des ouvriers, à telle ou telle occasion concrète, pour des revendications particulières ou sur la base d’une plate-forme commune ; actions concertées dans telle ou telle entreprise, dans telle ou telle branche de production ; actions concertées à l’échelle locale, régionale, nationale ou internationale ; actions concertées pour l’organisation de la lutte économique des ouvriers, la défense des intérêts des chômeurs, la réalisation d’actions politiques de masse, l’organisation d’une autodéfense commune contre les agressions fascistes ; actions concertées pour l’aide aux détenus et leurs familles, pour la lutte contre la réaction sociale ; actions communes pour la défense des intérêts de la jeunesse et des femmes, dans le domaine coopératif, culturel, sportif ; actions communes pour soutenir les revendications des paysans travailleurs, etc. ; création d’alliances ouvrières ou ouvrières et paysannes (Espagne) ; création de coalitions durables sous la forme d’un parti ouvrier ou d’un « parti ouvrier et paysanne » (États-Unis, etc.).

     Afin de développer le mouvement de front unique, en tant qu’œuvre des masses elles-mêmes, les communistes doivent tendre à créer des organismes de front unique de classe hors-parti par voie d’élection (ou, dans les pays de dictature fasciste, choisis parmi les participants les plus autorisés du mouvement) dans les entreprises, parmi les chômeurs, dans les quartiers ouvriers, parmi les petites gens des villes et dans les campagnes.

Seuls de tels organismes, qui ne doivent évidemment pas se substituer aux organisations participant au front unique, pourront englober dans le mouvement du front unique également l’immense masse inorganisée des travailleurs, pourront contribuer au développement de l’initiative des masses dans la lutte contre l’offensive du capital et contre le fascisme et, sur cette base, à la création d’un large actif ouvrier du front unique.

     4. Partout où les chefs de la social-démocratie, cherchant à détourner les ouvriers de la lutte pour la défense de leurs intérêts quotidiens et à faire échouer l’établissement du front unique, mettent en avant des projets « socialistes » grandiloquents (plan de Man et autres), il faut dévoiler le caractère démagogique de pareils projets, en expliquant aux travailleurs l’impossibilité de réaliser le socialisme aussi longtemps que le pouvoir reste entre les mains de la bourgeoisie.

Toutefois, il convient d’utiliser, en même temps, telle ou telle mesure proposée dans ces projets et que l’on peut relier aux revendications vitales des travailleurs, comme point de départ pour développer la lutte de masse sur un front unique, en commun avec les ouvriers social-démocrates.

     Dans les pays où le pouvoir est exercé par des gouvernements social-démocrates (ou des gouvernements de coalition avec participation des socialistes), il ne faut pas se borner à dénoncer par la propagande seule la politique d’un tel gouvernement ; il est nécessaire de mobiliser les larges masses autour de la lutte pour la réalisation de leurs revendications pratiques et vitales de classe, revendications dont les social-démocrates proclamaient la réalisation dans leurs plate-formes, notamment lorsqu’ils n’étaient pas encore au pouvoir ou ne faisaient pas encore partie du gouvernement.

     5. Les actions communes avec les partis et organisations social-démocrates, non seulement n’excluent pas mais, au contraire, rendent encore plus nécessaires une critique sérieuse et motivée du réformisme, du social-démocratisme, en tant qu’idéologie et pratique de la collaboration de classe avec la bourgeoisie, ainsi qu’une explication patiente, aux ouvriers social-démocrates, des principes et du programme du communisme.

     Dévoilant devant les masses le sens des arguments démagogiques des chefs social-démocrates de droite contre le front unique, intensifiant la lutte contre la partie réactionnaire de la social-démocratie, les communistes doivent établir la collaboration la plus étroite avec ceux des ouvriers, militants et organisations social-démocrates de gauche qui luttent contre la politique réformiste et s’affirment pour le front unique avec le Parti Communiste.

Plus nous accentuerons notre lutte contre le camp réactionnaire de la social-démocratie formant bloc avec la bourgeoisie, plus effective sera notre aide aux éléments social-démocrates qui deviennent révolutionnaires.

De même, la lutte la plus résolue des communistes pour le front unique avec les partis social-démocrates accélérera, à l’intérieur du camp de gauche, le processus de l’autodétermination de ses divers éléments.

     La question de l’attitude vis-à-vis de la réalisation pratique du front unique sera le principal indice des positions effectives prises par les différents groupements de la social-démocratie.

Dans le cours de la lutte pour la réalisation pratique du front unique, ceux des chefs social-démocrates qui se présentent, en paroles, comme étant de la gauche seront contraints de montrer pratiquement qui d’entre eux est effectivement prêt à lutter contre la bourgeoisie et les social-démocrates de droite et qui est, avec la bourgeoisie, contre la cause de la classe ouvrière.

     6. Les campagnes électorales doivent être utilisées pour poursuivre le développement et l’affermissement du front unique de lutte du prolétariat.

En se présentant aux élections d’une façon indépendante, en développant devant les masses le programme du Parti Communiste, les communistes doivent tendre à l’établissement du front unique avec les partis social-démocrates et les syndicats (ainsi qu’avec les organisations des paysans travailleurs, des artisans, etc.) en appliquant tous les efforts pour empêcher l’élection des candidats réactionnaires et fascistes.

Face au danger fasciste, les communistes peuvent, en tenant compte du développement et des succès du mouvement de front unique ainsi que du système électoral en vigueur, mener la campagne électorale avec une plate-forme commune et des listes communes de front antifasciste, en se réservant la liberté de leur propagande politique et la liberté de critique.

     7. Visant à unifier, sous la direction du prolétariat, la lutte de la paysannerie travailleuse, de la petite bourgeoisie des villes et des masses travailleuses des nationalités opprimées, les communistes doivent s’efforcer de créer un large front populaire antifasciste sur la base du front unique prolétarien, en défendant toutes les revendications spéciales de ces couches de travailleurs qui vont dans le sens des intérêts fondamentaux du prolétariat.

Il importe particulièrement de mobiliser les paysans travailleurs contre la politique fasciste de spoliation des masses paysannes essentielles, contre leur exploitation par la politique des prix du capital monopoliste et des gouvernements bourgeois, contre le fardeau exorbitant des impôts, les fermages, l’endettement, contre les ventes-saisies des biens des paysans, pour le secours de l’État à la paysannerie ruinée.

Travaillant partout parmi la petite bourgeoisie urbaine et les intellectuels, ainsi que parmi les employés, il est nécessaire de dresser ces couches contre l’augmentation des impôts et la vie chère, contre leur spoliation par le capital monopoliste, par les trusts, contre l’esclavage de l’usure, contre les licenciements et la réduction des traitements des travailleurs de l’État et des municipalités.

En défendant les intérêts et les droits des intellectuels avancés, il faut soutenir par tous les moyens leur mouvement contre la réaction culturelle et faciliter leur passage aux côtés de la classe ouvrière dans la lutte contre le fascisme.

     8. Dans les conditions d’une crise politique, lorsque les classes gouvernantes ne peuvent plus avoir raison du puissant essor du mouvement de masse, les communistes doivent mettre en avant des mots d’ordre révolutionnaires fondamentaux (par exemple le contrôle de la production, des banques, licenciement de la police, son remplacement par une milice ouvrière armée, etc.), tendant à ébranler encore davantage le pouvoir économique et politique de la bourgeoisie et à augmenter les forces de la classe ouvrière, à isoler les partis conciliateurs — des mots d’ordre rapprochant de près les masses ouvrières de la prise révolutionnaire du pouvoir.

Si au moment d’une telle poussée du mouvement de masse il apparaît possible et nécessaire, dans l’intérêt du prolétariat, de créer un gouvernement de front unique prolétarien ou de front populaire antifasciste, qui ne sera pas encore un gouvernement de dictature du prolétariat, mais qui s’engagera à prendre des mesures énergiques contre le fascisme et la réaction, le Parti Communiste soit tendre à la création d’un tel gouvernement. La condition essentielle pour qu’un tel gouvernement de front unique soit créé est la situation suivante :

     a) lorsque l’appareil d’État de la bourgeoisie est fortement paralysé, au point que la bourgeoisie n’est pas en état d’empêcher la création d’un tel gouvernement ;

     b) lorsque les grandes masses de travailleurs se dressent contre le fascisme et la réaction, mais ne sont pas encore prêtes à se soulever pour la lutte pour le pouvoir soviétique ;

     c) lorsqu’une partie considérable des organisations de la social-démocratie et des autres partis qui participent au front unique réclame déjà des mesures impitoyables contre les fascistes et les autres réactionnaires, et est prête à lutter en commun avec les communistes pour l’application de ces mesures.

     Pour autant que le gouvernement de front unique prendra effectivement des mesures décisives contre les magnats contre-révolutionnaires de la finance et leurs agents fascistes et ne gênera en aucune manière l’activité du Parti Communiste et la lutte de la classe ouvrière, la Parti Communiste soutiendra par tous les moyens ce gouvernement, la participation des communistes au gouvernement de front unique devant être décidée dans chaque cas particulier en tenant compte de la situation concrète.

 

III. L’unité du mouvement syndical.

     Soulignant l’importance particulière de l’établissement du front unique dans le domaine de la lutte économique des ouvriers et de la création de l’unité syndicale en tant qu’étape la plus importante de l’affermissement du front unique du prolétariat, le congrès fait un devoir aux communistes de prendre toutes les mesures pratiques pour réaliser l’unité syndicale à l’échelle de chaque industrie et à l’échelle nationale.

     Les communistes sont partisans résolus du rétablissement de l’unité syndicale dans chaque pays, ainsi qu’à l’échelle internationale ; des syndicats de classe uniques, qui constituent un des remparts les plus importants de la classe ouvrière contre l’offensive du capital et du fascisme ; d’un syndicat unique dans chaque industrie ; d’une confédération syndicale unique dans chaque pays ; d’une fédération internationale unique pour chaque industrie ; d’une Internationale syndicale unique sur la base da la lutte de classes.

     Dans les pays où existent des syndicats rouges peu importants, il est nécessaire d’obtenir leur entrée dans les grands syndicats réformistes, en réclamant la liberté de défendre leurs opinions et la réintégration des exclus ; et, dans les pays où existent parallèlement de grands syndicats rouges et réformistes, leur fusion sur une base d’égalité, sur la plate-forme de la lutte contre l’offensive du capital, avec la garantie de la démocratie syndicale.

     Dans les syndicats réformistes et les syndicats unifiés, les communistes doivent travailler activement, renforcer ces syndicats, y recruter les ouvriers inorganisés, faire tous les efforts pour que ces organisations défendent véritablement les intérêts des ouvriers et deviennent en fait de véritables organisations de classe.

Les communistes doivent, pour cela, s’assurer le soutien de tous les adhérents, des militants et des organisations dans leur ensemble.

     Les communistes ont le devoir de défendre les syndicats contre toutes les tentatives de la bourgeoisie et du fascisme, de restreindre leurs droits ou de les détruire.

     Si les dirigeants réformistes appliquent une politique d’exclusion, des syndicats, des ouvriers révolutionnaires ou d’organisations entières, ou bien une politique de répression d’un autre genre, les communistes doivent mobiliser toute la masse des syndiqués contre l’activité scissionniste de la direction en organisant en même temps la liaison des exclus avec la masse des syndiqués et la lutte commune pour la réintégration, pour le rétablissement de l’unité syndicale compromise.

     Les syndicats rouges et l’Internationale syndicale rouge doivent recevoir le plus grand appui de la part des Partis Communistes dans leurs efforts pour aboutir à la lutte commune des syndicats de toutes les tendances et réaliser l’unité syndicale à l’échelle nationale et internationale sur la base de la lutte de classes et de la démocratie syndicale.

 

IV. Les tâches des communistes dans les différents secteurs du mouvement antifasciste.

     1. Le congrès attire l’attention la plus sérieuse sur la nécessité d’une lutte idéologique systématique contre le fascisme.

Considérant que le chauvinisme est la principale et la plus dangereuse forme de l’idéologie fasciste, il est nécessaire de montrer aux masses que la bourgeoisie fasciste, sous prétexte de défendre les intérêts de la nation tout entière, réalise sa politique intéressée de classe, politique d’oppression et d’exploitation de son propre peuple, comme aussi de spoliation et d’asservissement d’autres peuples.

Il importe de montrer que la classe ouvrière, qui lutte contre tout esclavage et toute oppression nationale, est le seul, le véritable champion de la liberté nationale et de l’indépendance du peuple. Les communistes doivent combattre énergiquement la falsification fasciste de l’histoire du peuple en faisant tout pour éclairer les masses travailleuses d’une façon historiquement juste et dans un esprit véritablement léniniste-staliniste, sur le passé de leur propre peuple, afin de relier se lutte actuelle avec les traditions révolutionnaires du passé.

Le congrès met en garde contre toute attitude dédaigneuse à l’égard de la question de l’indépendance nationale et des sentiments nationaux des grandes masses populaires, attitude qui facilite le développement des campagnes chauvines du fascisme (Sarre, régions allemandes de la Tchécoslovaquie, etc…) ; il insiste sur la nécessité d’une application juste et concrète de la politique nationale léniniste-staliniste.

     Adversaires de principe intransigeantes du nationalisme bourgeois dans toutes ses variétés, les communistes ne sont nullement partisans du nihilisme national, d’une attitude de dédain à l’égard du sort de son propre peuple.

     2. Les communistes doivent entrer dans toutes les organisations fascistes de masse ayant le monopole de la légalité dans les pays respectifs, utilisant à cet effet la moindre possibilité légale ou semi-légale de travail dans ces organisations, afin d’opposer les intérêts des masses qui en font partie à la politique du fascisme et de décomposer sa base de masse. En commençant par les mouvements les plus élémentaires de protestation autour des besoins vitaux des travailleurs, les communistes doivent, par une tactique souple, s’efforcer d’entraîner dans le mouvement des masses de plus en plus nombreuses et surtout les ouvriers qui, par inconscience, suivent encore les fascistes. Au fur et à mesure que le mouvement s’étend en largeur et en profondeur, il faut changer les mots d’ordre de lutte en préparant le renversement de la dictature fasciste avec l’aide des masses mêmes qui se trouvent dans les organisations fascistes.

     3. En défendant énergiquement et avec conséquence les intérêts et les revendications des chômeurs, en les organisant e les conduisant à la lutte pour l’obtention du travail, pour des allocations suffisantes, pour les assurances, etc…, les communistes doivent entraîner les chômeurs dans le mouvement de front unique, éliminant de toutes les façons l’influence du fascisme dans leur milieu.

Ce faisant, il faut tenir rigoureusement compte des particularités des différentes catégories de chômeurs (qualifiés et non qualifiés, organisés et inorganisés, hommes et femmes, jeunesse, etc…).

     4. Le congrès insiste devant tous les Partis Communistes des pays capitalistes sur le rôle extrêmement important de la jeunesse dans la lutte contre le fascisme. C’est principalement dans les rangs de la jeunesse que le fascisme recrute ses détachements de choc.

Combattant la sous-estimation de l’importance du travail de masse parmi la jeunesse travailleuse, prenant des mesures effectives pour en finir avec le caractère fermé des organisations des jeunesses communistes, les Partis Communistes doivent contribuer de toutes les façons à grouper les forces de toutes les organisations non fascistes de masse des jeunes, et notamment, des organisations de jeunes des syndicats et des coopératives, etc., sur la base du plus large front unique, allant jusqu’à la création de toutes sortes d’organisations communes pour la lutte contre le fascisme, contre la spoliation inouïe de la jeunesse des tous ses droits et sa militarisation pour les intérêts économiques et culturels de la jeune génération.

Il faut poser le problème de la création d’une association antifasciste des jeunesses communistes et socialistes, sur une plate-forme de lutte de classes. Les Partis Communistes doivent aider par tous les moyens au développement et au renforcement des organisations des jeunesses communistes.

     5. La nécessité vitale d’entraîner dans le Front populaire unique des millions de femmes travailleuses, et en premier lieu les ouvrières et les paysannes travailleuses, quelles que soient leurs opinions de parti ou leurs convictions religieuses, exige des communistes une activité renforcée en vue de développer un mouvement de masse parmi les femmes travailleuses autour de la lutte pour leurs revendications et intérêts vitaux, notamment dans la lutte contre la vie chère, l’inégalité de la femme et son asservissement par le fascisme, contre les licenciements massifs, pour l’augmentation des salaires selon le principe : « À travail égal, salaire égal », contre le danger de guerre.

Il faut, dans chaque pays, ainsi qu’à l’échelle internationale, appliquer avec souplesse les formes d’organisation les plus diverses afin d’établir un contact et d’assurer le travail en commun des organisations féminines révolutionnaires, social-démocrates et progressistes, avec garantie de la liberté d’opinion et de critique, sans reculer devant la création, là où il le faudra, d’organisations féminines distinctes.

     6. Les communistes doivent lutter pour entraîner dans les rangs du front unique du prolétariat et du front populaire antifasciste les organisations coopératives.

     Il faut que les communistes prêtent une aide des plus actives dans la lutte des coopératives pour les intérêts vitaux de leurs membres, notamment dans la lutte contre la vie chère, pour les crédits, contre l’introduction de droits de douane spoliateurs et de nouveaux impôts, contre la limitation de l’activité des coopératives et leur destruction par les fascistes, etc.

     7. Les communistes doivent prendre l’initiative de la création d’une autodéfense antifasciste de masse contre l’agression des bandes fascistes, autodéfense composée des éléments fermes et éprouvés du mouvement de front unique.

 

V. Le front populaire anti-impérialiste dans les pays coloniaux.

     Dans les pays coloniaux et semi-coloniaux, la principale tâche des communistes est de travailler à la création d’un front populaire anti-impérialiste.

Dans ce but, il faut entraîner les plus larges masses dans le mouvement de libération nationale contre l’exploitation impérialiste croissante, contre l’asservissement atroce, pour l’expulsion des impérialistes, pour l’indépendance du pays ; participer activement aux mouvements anti-impérialistes de masse dirigés par les nationaux-réformistes ; travailler à réaliser des sections communes sur la base d’une plate-forme anti-impérialiste concrète, avec les organisations nationales révolutionnaires et nationales réformistes.

     En Chine, il est nécessaire de coordonner l’extension du mouvement soviétique et le renforcement de la puissance de combat de l’Armée Rouge avec le développement du mouvement populaire anti-impérialiste dans tout le pays.

Ce mouvement doit être conduit sous le mot d’ordre de lutte nationale révolutionnaire du peuple armé contre les asservisseurs impérialistes, avant tout contre l’impérialisme japonais, et leurs valets chinois. Les soviets doivent devenir le centre d’union de tout le peuple chinois dans sa lutte libératrice.

     Le prolétariat des pays impérialistes, dans l’intérêt de sa lutte de libération, doit soutenir par tous les moyens la lutte libératrice des peuples coloniaux contre les envahisseurs impérialistes.

 

VI. Le renforcement des Partis Communistes et la lutte pour l’unité de la classe ouvrière.

     Le congrès souligne avec une insistance particulière que seuls un renforcement continu à tous égards des Partis Communistes eux-mêmes, le développement de leur initiative, et leur politique conforme aux principes marxistes-léninistes et leur tactique juste et souple, qui tient compte de la situation concrète et de la disposition des forces de classes, peuvent assurer la mobilisation des plus larges masses travailleuses pour la lutte unie contre le fascisme, contre la capitalisme.

     La réalisation effective du front unique exige des communistes qu’ils surmontent dans leurs propres rangs le sectarisme présomptueux qui, au moment actuel, dans nombre de cas, n’est plus une « maladie infantile » du mouvement communiste, mais un vice enraciné.

En surestimant le degré de maturité révolutionnaire des masses, en créant l’illusion qu’on avait réussi déjà à barrer la route au fascisme alors que le mouvement fasciste continuait à croître, ce sectarisme cultivait en fait la passivité devant le fascisme.

En substituant, dans la pratique, aux méthodes de la direction des masses les méthodes de direction d’un groupe étroit du parti ; en remplaçant la politique de masse par une propagande abstraite et un doctrinarisme gauchiste ; en renonçant au travail dans les syndicats réformistes et les organisations fascistes de masse ; en standardisant la tactique et les mots d’ordre pour tous les pays sans tenir compte des particularités de la situation concrète dans chaque pays donné, ce sectarisme ralentissait dans une notable mesure le développement des Partis Communistes, rendait plus difficile l’application d’une véritable politique de masse, empêchait d’utiliser les difficultés éprouvées par l’ennemi de classe pour fortifier le mouvement révolutionnaire, empêchait de gagner aux Partis Communistes les grandes masses prolétariennes.

     Tout en luttant de la façon la plus énergique pour extirper tous les restes du sectarisme qui, à l’heure actuelle, constitue un obstacle extrêmement sérieux à l’application d’une véritable politique bolcheviste de masse des Partis Communistes, les communistes doivent redoubler de vigilance à l’égard du danger que représente l’opportunisme de droite et mener une lutte résolue contre toutes ses manifestations concrètes, considérant qu’avec l’application large de la tactique du front unique le danger de droite ira croissant.

La lutte pour l’établissement du front unique, de l’unité d’action de la classe ouvrière exige que l’on convainque par les faits les ouvriers social-démocrates de la justesse de la politique communiste et de la fausseté de la politique réformiste.

Elle fait un devoir à chaque Parti Communiste de mener une lutte intransigeante contre toute tendance à estomper la différence de principe entre le communisme et le réformisme, à affaiblir la critique du social-démocratisme, en tant qu’idéologie et pratique de la collaboration de classe avec la bourgeoisie, contre l’illusion que le socialisme peut être réalisé par la voie pacifique légale, contre toute orientation vers l’automatisme et la spontanéité, tant pour la liquidation du fascisme que pour la réalisation du front unique, contre l’affaiblissement du rôle du parti et contre les moindres hésitations au moment de l’action décisive.

     Estimant que les intérêts de la lutte de classe du prolétariat et le succès de la révolution prolétarienne rendent nécessaire l’existence, dans chaque pays, d’un parti politique unique de masse de la classe ouvrière, le congrès assigne aux Partis Communistes la tâche suivante : forts de l’élan croissant des ouvriers vers l’unification des partis social-démocrates ou d’organisations particulières avec les Partis Communistes, ceux-ci doivent prendre en leurs mains l’initiative de cette œuvre d’unification.

À cet effet, il est absolument nécessaire d’expliquer aux ouvriers qu’une telle unification n’est possible que si les conditions suivantes se trouvent remplies : la condition de l’indépendance complète vis-à-vis de la bourgeoisie et la rupture complète du bloc de la social-démocratie avec la bourgeoisie ; la condition de la réalisation préalable de l’unité d’action ; la condition de la reconnaissance de la nécessité du renversement révolutionnaire de la domination de la bourgeoisie et de l’instauration de la dictature du prolétariat sous forme de soviets ; la condition du renoncement au soutien de sa propre bourgeoisie dans une guerre impérialiste ; la condition de l’édification du parti sur la base du centralisme démocratique, assurant l’unité de volonté et d’action, et éprouvé par l’expérience des bolchéviks russes.

     En même temps, il faut combattre résolument les tentatives des démagogues social-démocrates de « gauche », visant à profiter de la déception parmi les ouvriers social-démocrates pour créer des partis socialistes nouveaux et une nouvelle « Internationale », tentatives dirigées contre le mouvement communiste et approfondissant ainsi la division de la classe ouvrière.

     Estimant que l’unité d’action est une nécessité impérieuse et le moyen le plus sûr de réaliser également l’unité politique du prolétariat, le VIIe Congrès de l’Internationale Communiste déclare au nom de toutes les sections que celles-ci sont prêtes à engager immédiatement des pourparlers avec les partis respectifs de la IIe Internationale, en vue de réaliser l’unité d’action de la classe ouvrière contre l’offensive du capital, le fascisme et la menace de guerre impérialiste, ainsi que l’Internationale Communiste se déclare prête à entrer en pourparlers, dans ce but, avec la IIe Internationale.

 

VII. Pour le pouvoir des soviets.

     Dans la lutte pour la défense des libertés démocratiques bourgeoises et des conquêtes des travailleurs contre le fascisme, le prolétariat révolutionnaire prépare ses forces, affermit les liaisons de combat avec ses alliés et oriente la lutte vers la conquête de la démocratie véritable des travailleurs, du pouvoir soviétique.

     L’affermissement continu du pays des Soviets, le rassemblement autour de lui du prolétariat mondial et le puissant essor de l’autorité internationale du Parti Communiste de l’Union Soviétique, le revirement amorcé des ouvriers social-démocrates et des ouvriers organisés dans les syndicats réformistes vers la lutte de classe révolutionnaire, le développement de la résistance de masse au fascisme et la croissance du mouvement révolutionnaire dans les colonies, le déclin de la IIe Internationale et l’ascension de l’Internationale Communiste, autant de facteurs qui accélèrent et continueront d’accélérer le développement de la révolution socialiste mondiale.

     Le monde capitaliste entre dans une période de conflits violents à la suite de l’aggravation des contradictions intérieures et extérieures du capitalisme.

     S’orientant vers cette perspective de développement révolutionnaire, le VIIe Congrès de l’Internationale Communiste appelle les Partis Communistes à la plus grande activité et hardiesse politiques, à une lutte inlassable pour l’établissement de l’unité d’action de la classe ouvrière. L’établissement du front unique de la classe ouvrière est le chaînon décisif de la préparation des travailleurs aux grands combats imminents du deuxième cycle de révolutions prolétariennes. Seul le rassemblement du prolétariat en une armée politique unique de masse assurera sa victoire dans la lutte contre le fascisme et le pouvoir du capital, pour la dictature du prolétariat et le pouvoir des Soviets.

     « La victoire de la révolution ne vient jamais d’elle-même. Il faut la préparer et la conquérir. Or, la préparer et la conquérir, seul un parti prolétarien révolutionnaire fort peut le faire. » (Staline.)

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...."L’ineguaglianza dello sviluppo economico e politico è una legge assoluta del capitalismo. Ne risulta che è possibile il trionfo del socialismo all’inizio in alcuni paesi o anche in un solo paese capitalistico, preso separatamente...." Lenin -Sulla parola d’ordine degli Stati Uniti d’Europa-Pubblicato sul Sozial-Demokrat, n. 44, 23 agosto 1915.
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